„Uprzedzenia są pomocą przy poznawaniu obcych rzeczy, porozumiewamy się poprzez stereotypy“, „i pregiudizi ci aiutano a capire le cose strane, noi c’intendiamo attraverso i stereotipi“, dice Adam Krzeminski, noto giornalista polacco.
Adamo ha ragione! Mi fa pensare ad una visita guidata cui partecipai pochi mesi fa nell’abbazia agostiniana di Novacella nei pressi di Bressanone, diretta con grande abilità ed una buona dose di humour da una guida italiana molto esperta e molto divertente. Eravamo arrivati nella magnifica biblioteca del convento. Guardammo con stupore una delle tanto discusse lettere d’indulgenza del primo Cinquecento, un esemplare autentico in stato di perfetta conservazione, e di provenienza germanica.
Chi sa per quale motivo il discorso cadde, oltre che su Lutero, anche sulla figura di Sant’Agostino. La signora ci chiese scherzosamente: „Siamo in un convento agostiniano. Ma voi sapete chi era Sant’Agostino?“ Grande annuire con un cenno del capo: Sì, lo sapevamo tutti. „Giusto per ricordarvi: Era colui che diceva, secondo un famoso aneddoto: Sed libera nos a malo … ma non subito, ti prego Signore.“ Immaginatevi che bella risata che facemmo!
È vero quell’aneddoto? Io direi: Se non è vero, è ben trovato. Può comunque illustrare una certa tendenza alla flessibilità nell’interpretazione delle regole ferree che – come qualcuno dice – è una caratteristica dei nostri amici europei al sud delle Alpi. Una guida polacca, per osservanza del decoro e rispetto della religione, probabilmente non avrebbe raccontato quella barzelletta spiritosa sul grande teologo e vescovo di origine berbera.
E così è provata e comprovata per l’ennesima volta la verità di Adamo (oltre che di Agostino): Uprzedzenia są pomocą przy poznawaniu obcych rzeczy, porozumiewamy się poprzez stereotypy!
Foto: L’Abbazia di Novacella, luglio 2015
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